Fratelli Boffi alla mostra Iris Van Herpen: Sculpting the Senses

Fratelli Boffi è stato protagonista della mostra Iris Van Herpen: Sculpting the Senses, un progetto curato da Cloé Pitiot e Louise Curtis, che ha avuto luogo presso il Musée des Arts Décoratifs di Parigi. Questa straordinaria esposizione è stata un omaggio a una delle stiliste più visionarie e innovative del nostro tempo, Iris van Herpen.

Con il suo approccio rivoluzionario alla moda, Iris van Herpen ha concepito l’abbigliamento come un linguaggio che intreccia arte, chimica, danza, fisica, architettura, biologia e design. La mostra ha esplorato il rapporto tra il corpo umano e lo spazio, interrogandosi sul futuro del corpo in un mondo in costante evoluzione.

Fratelli Boffi: pezzi di design per un’esposizione unica

All’interno del percorso espositivo, la madia Gothik-A e il mobile contenitore Good Vibration di Fratelli Boffi hanno rappresentato due esempi straordinari di design innovativo. Good Vibration, che è già parte della collezione permanente del MAD dal 2022, si distingue per la sua geometria non convenzionale, richiamando influenze orientali attraverso un disegno volutamente irregolare e “sfatato”. Questo mobile ha sfidato i canoni del design classico, rompendo con la simmetria e celebrando l’asimmetria come un nuovo linguaggio estetico.

La madia Gothik-A, firmata sempre da Ferruccio Laviani, è un altro esempio di come il design possa fondere natura e architettura. Il suo decoro in rovere che avvolge la cassa in vetro richiama le forme organiche di una ragnatela, con una forte connessione visiva a uno degli abiti di Iris van Herpen, ispirato alla facciata di una cattedrale gotica.

Un’eredità di innovazione tra moda, design e tecnologia

La mostra Iris Van Herpen: Sculpting the Senses è stata molto più di un tributo alla moda. È stata un’esperienza immersiva che ha unito moda, design e tecnologia, offrendo al pubblico un’opportunità unica di esplorare come il corpo e l’ambiente possano interagire in modo innovativo. L’impatto di questa mostra ha continuato a risuonare ben oltre la sua chiusura, consolidando il legame tra l’arte sartoriale e il design contemporaneo.